Il Museo di Doccia a Sesto Fiorentino è chiuso dal 14 maggio del 2014.
La chiusura è avvenuta a seguito del fallimento dell’allora proprietà della Richard-Ginori che deteneva il 100% del Museo. Il gruppo Kering acquistò il marchio e il ramo produttivo della Richard-Ginori nel 2013, ad esclusione del Museo, che è entrato a far parte del patrimonio dello Stato nel 2017. In questi ultimi anni la Direzione regionale musei della Toscana (già Polo museale) ha avuto in diretta consegna il museo e le sue collezioni. Le attività indispensabili e urgenti sono state portate avanti, come il ripristino completo delle coperture, il cui stato disastroso ereditato da anni di incuria e di chiusura era una delle principali cause di rischio e di degrado dell’edificio e potenzialmente delle collezioni stesse. Così come la progettazione e l’affidamento, dopo una gara condotta da Invitalia sulla base di un finanziamento CIPE, della prima tranche dei lavori di rifunzionalizzazione e di recupero dell’immobile in vista della sua riapertura come struttura museale.
Gli Amici di Doccia hanno preso a cuore la salvezza del Museo facendosi promotori della creazione di una Fondazione pubblico-privata muovendosi su due binari paralleli: da una parte instaurando e coltivando un rapporto indispensabile con le istituzioni e con tutti i soggetti privati in grado di dare un contributo concreto alla rinascita del Museo; dall’altra sul fronte mediatico grazie a collaborazioni con importanti istituzioni affinché l’attenzione non scemasse con il passare del tempo.
Il 30 marzo 2017, in occasione del G7 della cultura a Firenze, il Ministro Dario Franceschini ha annunciato che lo Stato avrebbe comprato il Museo di Doccia. Una decisione di straordinaria importanza e per niente scontata. La procedura d’acquisto, assai complessa a causa delle particolari condizioni giuridiche e proprietarie del Museo, si è conclusa il 27 novembre 2017 con l’acquistato dell’edificio che custodisce le raccolte, mentre le collezioni formalmente diverranno di proprietà dello Stato nelle prossime settimane.
Siamo felici di questa notizia e siamo riconoscenti al Ministro e ai suoi funzionari per aver portato a termine con determinazione l’acquisizione del Museo di Doccia, così come ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato e sostenuto, anche a titolo personale, questo progetto.
Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia
Dopo un lungo percorso che ha visto gli Amici di Doccia in prima fila siamo felici di comunicare che il 19 dicembre 2019 alla Biblioteca Ernesto Ragioneri di Sesto Fiorentino è stato firmato l’atto costitutivo della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia, questa la dichiarazione del Ministro Dario Franceschini: “Dopo l’acquisto del 2017, quello di oggi è un passo ulteriore per salvaguardare e valorizzare una collezione eccezionale e unica al mondo”.
Archivio del Museo di Doccia
Gli Amici di Doccia insieme alla Sovrintendenza archivistica si sono fatti carico del trasferimento dell’Archivio storico del Museo, all’Archivio di Stato di Firenze in ambienti salubri e adeguati per la corretta conservazione del materiale cartaceo.
Gli Amici di Doccia hanno concluso il progetto di catalogazione e il completamento dell’inventario del fondo librario storico dell’Archivio del Museo di Doccia in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica di Firenze e la Regione Toscana.
Collezione di sculture in cera del Museo di Doccia
Il Museo di Doccia conserva una raccolta unica al mondo di calchi in cera risalente al XVIII e XIX secolo. Come conseguenza della chiusura la superficie delle cere conservate nel deposito è stata aggredita da muffe e funghi. Gli Amici di Doccia hanno provveduto al trasferimento delle opere più a rischio, circa 80 modelli, in un ambiente climatizzato prontamente allestito nello stabilimento dalla Richard-Ginori. Queste opere sono state regolarmente monitorate da Francesca Rossi, restauratrice specializzata, che ha rimosso la muffa dalle cere.
Documentazione fotografica
Dal 2007 gli Amici di Doccia hanno realizzato varie campagne fotografiche per documentare nuclei di oggetti conservati nello stabilimento Richard-Ginori e nel Museo di Doccia:
– biscuits prodotti negli anni ’60 del Novecento con le forme storiche originali della manifattura;
– campionario di opere in porcellana bianca del reparto colaggio del XX secolo;
– campionario di servizi in porcellana bianca Liberty;
– Fondo Gio Ponti.
Database Digitale
Creazione di un database digitale per la gestione della collezione del Museo di Doccia comprendente oltre diecimila schede e novemila immagini.